Chiesa Madre

Piedimonte Etneo Piedimonte etneo CT

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La Chiesa Madre, adiacente alla piazza, viene costruita tra il 1711-13.

Originariamente presenta una sola grande navata, adatta ad accogliere pellegrini, in sostituzione della chiesetta di Sant’Ignazio inadeguata per le sue piccole dimensioni ad accogliere il crescente numero di abitanti del paese.

Nel corso del primo 800 a causa di forti terremoti subisce notevoli danni che indeboliscono la struttura.

A tal proposito vengono effettuati degli interventi di consolidamento (1847 – 1849), i quali però non bastano a renderla sicura.

Di conseguenza, vengono progettate due ali minori di sostegno: l’ala minore del Crocifisso, costruita nel 1864, e un decennio più tardi, nel 1873, con l’aiuto di un facoltoso sacerdote locale, l’ala minore del Sacramento.

La chiesa acquisisce una forma basilicale a tre navate in stile composito classico- barocco.

Diffusa è la presenza di colonne stilizzate in pietra bianca nella facciata ed in fascioni all’interno con capitelli dorici, ionici e corinzi.

Gli altari sono in marmo colorato di Taormina.

Sull’altare maggiore si ammira un coro ligneo con scanni laterali a semicerchio, delimitato dalla balaustra con colonnine di marmo che divide il presbiterio dalla navata centrale.

Sotto la balaustra guardando l’altare maggiore, a sinistra vi è la cappella con la statua di Maria SS. del Rosario cui è dedicata la parrocchia ed a destra di fronte è posta la capella del patrono S.Ignazio.

I quadri presenti nell’ala del Sacramento sono il dipinto delle anime del Purgatorio, il quadro di S.Sebastiano, il quadro della Madonna delle Grazie, il quadro dell’immacolata Concezione opera di Agostino Attinà (1887).

All’interno della cappella del Sacramento si notano due pannelli ad olio, uno rappresenta il miracolo della Sacra Ostia di Bolsena, l’altro raffigura S.Antonio da Padova ed il miracolo dell’asinello, i due dipinti sono stati realizzati da Francesco Patanè.

Nell’ala de Crocifisso si ammirano il quadro di S.Antonio Abate, quello di S.Francesco di Paola dello stesso autore catanese, la tela di S.Lucia del pittore Francesco Mancini di Acireale.

Altri elementi significativi da notare sono: il pulpito in legno scolpito ed indorato, il fonte battesimale in marmo bianco di Carrara, l’organo settecentesco dono del Principe.